Il saggio affronta da una prospettiva teorica la raccolta di narrativa breve intesa come forma letteraria autonoma di natura politestuale. Dopo aver sottolineato l’insufficienza della teoria macrotestuale e della Short Story Cycle Theory, e prestando particolare attenzione all’atto della decifrazione letturale del politesto, l’autrice analizza i meccanismi di costruzione del senso che si determinano rispetto alla raccolta di narrativa breve e che sono determinati sia dal suo essere una struttura politestuale sia dal suo essere una forma non narrativa fondata su testi narrativi.

The paper aims to offer a theoretical discussion of the short story collection as politext and defines the short story collection as autonomous literary form. The paper underlines the limits of the theory of macrotext and of the Short Story Collection Theory, and then focuses on the politextual devices of the short story collection, on the one hand, and on the storyness and the anti-storyness of the short story collection, on the other hand. Particular attention is paid to the reader’s perspective.