La Cousine Bette, scritta in un periodo in cui lo schema classificatorio della Comédie Humaine non sembrava più adeguato ai propri contenuti, si caratterizza per una prodigiosa espansione della tradizionale “esposizione”. Il finale di quest’ultima, mettendo in scena un desiderio gratificato e uno frustrato, suggerisce l’unità tematica dell’opera: mentre Bette incarna la frustrazione, la negatività, lo stesso desiderio di morte – una linea tematica che viene distribuita anche tra altri personaggi femminili –, Hulot esprime la forza dell’Eros.
La simmetria degli istinti richiede un terzo personaggio, Madame Hulot, che funziona come coscienza o Io, ed è da questo polo che derivano il sentimentalismo e l’ideologia politica di Balzac. Balzac ci mostra il processo attraverso il quale i personaggi si trasformano in allegorie, e riesce a registrare questo sistema istintuale grazie alla natura preindividualistica della sua opera.
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