[ nottetempo, Milano 2023 ]
Caccia allo Strega. Anatomia di un premio letterario di Gianluigi Simonetti è un libro che si pone in continuità con il precedente La letteratura circostante (il Mulino, 2018) sia per metodo, ossia l’analisi delle forme letterarie e delle costanti stilistiche dei romanzi di oggi come indicatori sociologici di un certo clima culturale, sia perché individua una riconfigurazione del campo letterario ipercontemporaneo a partire da quella che, proprio nel testo del 2018, veniva definita letteratura «di nobile intrattenimento», a metà strada tra la letteratura “di consumo” e la letteratura “di ricerca”. L’analisi di Simonetti sceglie di concentrarsi sullo Strega, «il più prestigioso, conosciuto e influente dei premi dedicato alla narrativa» (p. 5), fondato da Maria Bellonci e da Guido Alberti nel 1947, con l’obiettivo di capire il senso, attraverso l’analisi stilistica dei romanzi, della metamorfosi della relazione tra letteratura e industria culturale e del mutamento delle funzioni dei premi letterari oggi. Una delle domande fondamentali al centro del primo capitolo del saggio è: quale tipo di prestigio è veicolato da un premio letterario? O per dirla con Bourdieu: come è cambiato il rapporto tra capitale economico e capitale simbolico in riferimento a un premio? Come spiega Simonetti, vincere oggi lo Strega (o anche solo entrare nella cinquina), più che essere garanzia di qualità, diventa garanzia di vendita, permettendo ai libri selezionati di moltiplicare gli introiti e di emergere dal mare magnum della produzione editoriale odierna. La fascetta rossa che accompagna i libri della dozzina e della cinquina funziona come vero e proprio brand, che orienta le scelte del lettore comune dentro un campo letterario che risente sempre più massicciamente di quel processo di mercificazione della cultura iniziato ormai due secoli fa. A conferma di questa brandizzazione si vedano i premi di contorno nati in questi ultimi anni (Premio Strega Poesia, Premio Strega Europeo, Premio Strega Giovani, Premio Strega Ragazzi e Ragazze), che «rafforzano il brand e “fanno sistema”» (p. 43).
Ciò che emerge dall’analisi di Simonetti è che oggi i premi letterari non sono più un mezzo, ma rappresentano il fine per molti autori e autrici: lo Strega diventa un «catalizzatore» di tendenze letterarie, un «principio formale, una logica stilistica a cui si aspira e si ubbidisce» (p. 40) e che influenza il modo di scrivere.
Dopo aver fornito questo fondamentale quadro teorico e critico, nel secondo e terzo capitolo del saggio Simonetti analizza rispettivamente cinque romanzi vincitori dello Strega dal 2000 ad oggi (Via Gemito, Non ti muovere, La solitudine dei numeri primi, Resistere non serve a niente, M. Il figlio del secolo, Le assaggiatrici, vincitore invece del Premio Campiello) e le cinquine dal 2017 al 2022. Da questa ricognizione emerge che in molti casi tali romanzi non producono un’esperienza conoscitiva nel lettore, ma, anzi, confermano il suo universo valoriale e una visione della realtà politically correct. A conclusione della sua analisi Simonetti arriva a delineare un vero e proprio identikit del romanzo-tipo che, per forma e contenuto, potrebbe vincere lo Strega (un identikit la cui validità è stata attestata dagli ultimi due romanzi vincitori, quello di D’Adamo e Di Pietrantonio).
Caccia allo Strega, oltre a fornire una lucida analisi delle politiche culturali che stanno alla base di un premio letterario, ha anche il merito di denunciare uno degli effetti più problematici della democratizzazione e della mediatizzazione della cultura: l’espulsione della critica letteraria dai fattori che determinano il destino di un libro. La figura del critico è sostituita da altre figure di mediazione, come il booktoker, il giornalista o l’influencer, producendo fenomeni di allodoxia culturale, che portano «a scambiare l’operetta per la ‘grande musica’, la divulgazione per la scienza, la finta pelle per quella autentica, e a trovare in questa falsa identificazione […] il principio di una soddisfazione» (Bourdieu, La distinzione, p. 331).
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