Per complessità linguistica, densità allusiva e istanze enciclopediche, Gadda è senza dubbio il più commentabile tra i grandi narratori del Novecento italiano; il paragone con Joyce, proposto da Contini nel 1934 e poi ribadito da tanti altri, è in questo senso più che fondato. Com’è noto, questa particolare predisposizione alla glossa è stata più volte riconosciuta ed esasperata dall’autore stesso, atraverso la pratica umoristica dell’autocommento – da Severino Diligenti (Un fulmine sul 220) e Feo Averrois (Il castello di Udine) fino agli apparati che accompagnano L’Adalgisa e la prima redazione di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana.
Fai sul pulsante in basso per scaricare l'articolo completo in formato Acrobat PDF.
Se vuoi abbonarti alla rivista o acquistare la versione cartacea fai clic sul pulsante per accedere alla pagina acquisti e abbonamenti.
Lascia un commento