allegoriaonline.it

rivista semestrale

anno XXXVI - terza serie

numero 89

gennaio/giugno 2024

Carolina Rossi – Invertite e straniere. L’importazione della narrativa lesbica nell’Italia del Ventennio

Muovendo da alcune considerazioni sui paradigmi di selezione e di validazione del canone e sugli effetti del dominio maschile in letteratura, questo saggio si propone di tracciare le rappresentazioni dell’identità e della sessualità lesbica in un contesto, quello italiano, che è stato a lungo ritenuto contrassegnato da una certa reticenza ad accogliere questo tipo di discorso, generalmente relegato a interessi accessori, decretati dal portato di scandalo o perversione riferito alla condotta morale del personaggio o di chi scrive. L’ambito cronologico di riferimento sarà quello del Ventennio fascista, considerato a partire dal rapporto tra letteratura nazionale e letterature straniere, con un affondo specifico sulla traduzione e sugli effetti di lettura di un romanzo cardine per l’immaginario narrativo lesbico del Novecento: The Well of Loneliness (1928) di Radclyffe Hall. Il romanzo, tradotto per la prima volta da Annie Lami nel 1930 con il titolo Il pozzo della solitudine, rimane di fatto, almeno fino agli anni Sessanta, una delle poche narrazioni fruibili in Italia in cui emerge una soggettività lesbica attiva, desiderante, non eterodiretta dallo sguardo dello spettatore maschile.

Moving from some considerations on the paradigms of selection and validation of the canon and on the effects of male dominance in literature, this essay aims to trace the representations of lesbian identity and sexuality in the Italian context which has long been considered characterized by a certain reticence to embrace this kind of subject matter, generally relegated to incidental interests, as decreed by the extent of scandal or perversion related to the moral conduct of the character or writer. The chronological frame of reference is the fascist period considered from the relation between national and foreign literatures, with a specific focus on the translation and reading effects of a pivotal novel for the Twentieth-century lesbian narrative imaginary: The Well of Loneliness (1928) by Radclyffe Hall. This novel, first translated by Annie Lami in 1930 under the title Il pozzo della solitudine, remained in fact at least until the 1960s one of the few narratives available in Italy in which an active, desiring lesbian subjectivity emerges, not heterodirected by the male gaze.

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