allegoriaonline.it

rivista semestrale

anno XXXVI - terza serie

numero 89

gennaio/giugno 2024

Luca Pietromarchi – Proust lettore di Baudelaire: classicismo e crudeltà

L’articolo si propone di indagare l’originalità della lettura che Proust dedica a Baudelaire alla luce del capitolo del Contre Sainte-Beuve – «Sainte-Beuve et Baudelaire» – e dell’articolo per la «Nouvelle Revue Française» del 1921, À propos de Baudelaire, ora ripubblicati nella nuova edizione in «Pléiade» degli Essais (2022). L’analisi focalizza anzitutto il rapporto che Proust stabilisce tra la classicità della poesia di Baudelaire e la “crudeltà” – intesa come assenza di compassione – dello sguardo che egli porta sulla miseria della realtà urbana, prendendo soprattutto in considerazione Les Petites vieilles: esempio di un classicismo scaturito dalla rimozione di una forte empatia personale che Proust sente comunque fremere sotto la superficie del testo. In questa tensione tra le ragioni della rimozione classicista e quelle della partecipazione romantica risiede – secondo l’espressione di Proust – la forza della poesia di Baudelaire, nonché l’intelligenza della lettura di Proust, in grado di riconoscere, nel tessuto vocalico dei versi, il magma delle emozioni che si agitano sotto la classica compostezza della forma.

The article aims to investigate the originality of Proust’s reading of Baudelaire in the light of the chapter of the Contre Sainte-Beuve – «Sainte-Beuve et Baudelaire» – and the article in the «Nouvelle Revue Française», À propos de Baudelaire (1921), now republished in the new «Pléiade» edition of the Essais (2022). The analysis focuses first of all on the relationship that Proust establishes between the classicism of Baudelaire’s poetry and the “cruelty” – understood as absence of compassion – of the gaze that he brings to the misery of urban reality, taking into consideration above all Les Petites vieilles: example of classicism arose from the removal of a strong personal empathy that Proust nevertheless feels quivering under the surface of the text. In this tension between the reasons of classicist repression and those of romantic participation lies – according to Proust’s expression – the strength of Baudelaire’s poetry, as well as the intelligence of Proust’s reading, capable of recognizing, in the vowel fabric of the verses, the magma of emotions that stirs under the classical composure of form.

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