Il titolo di questo volume sostiene che se è la letteratura a essere studiata all’università, a essere professata è la critica. Il mio titolo allude a quello del lavoro di riferimento di Gerald Graff, Professing Literature, che ho rispettosamente emendato per portare a galla un problema irrisolto, ovvero come lo studio della letteratura intenda il proprio scopo. La distinzione tra “studiare” e “professare” non è di poco conto. Le discipline universitarie identificano i propri oggetti differenziandoli da altri e specializzandosi nel loro studio, mentre le professioni stabiliscono requisiti e prerogative comuni a tutte le discipline: per quanto differenti siano gli studi di fisica e di letteratura, infatti, le loro distinzioni in quanto discipline diventano impercettibili nella forma della professione e nella parità teorica tra professori di letteratura e professori di fisica. Laddove Graff offre una storia istituzionale della nostra disciplina, io cerco di analizzare questa storia all’interno della cornice di una sociologia delle professioni.

La professionalizzazione delle discipline organizza il lavoro di insegnamento e ricerca, un processo che per lo studio della letteratura è stato gravido di conseguenze non previste. I saggi contenuti in questo libro si soffermano sulle modalità di organizzazione dello studio della letteratura, sia nel passato che nell’epoca moderna, sia prima che dopo la sua professionalizzazione. Le soluzioni ai problemi, talvolta fortuite e opportunistiche, si sono solidificate nel corso di questa storia volatile in caratteristiche permanenti del nostro paesaggio istituzionale. Perlopiù la disciplina è riuscita nei suoi sforzi di preservare, trasmettere e studiare la letteratura, anche se continua a essere travagliata dalla relazione tra i suoi protocolli disciplinari e la sua identità di professione; il suo abbraccio entusiasta di uno statuto professionale – questa è la tesi del mio libro – tradisce una relazione ambivalente con il suo passato amatoriale, con la sua precedente identità di critica. Lo studio della letteratura tenta di risolvere quest’ambivalenza professando la critica.