Emanuele Zinato dà di A New Literary History of America due opposte letture: una, in termini di critica dell’ideologia, riconduce la nuova opera nell’alveo del postmodernismo; l’altra la valorizza come esempio di storiografia allegorica e immanente. Davanti all’attuale processo di disgregazione e disaffezione della storia letteraria come autocoscienza di una nazione, la provocazione di Sollors e Marcus va comunque raccolta: se una storia letteraria è praticabile, nelle condizioni di non sequenzialità cognitiva e di deperimento della scrittura-lettura, questa dovrà essere infatti interdisciplinare e microsaggistica, costruita dal montaggio e attraverso tagli verticali che congiungano di continuo il passato e il presente per porli in reciproca combustione.
Emanuele Zinato gives a double reading of A New Literary History of America: first, he analyses its ideology, which he explains as typically Postmodernist; then, he sees this work as an example of an allegorical and immanent historiography. Since a history of literature as the self-consciousness of a nation is no more possible, we have to take into account the work edited by Sollors and Marcus. As controversial as it may be, it suggests a paradigm of an interdisciplinary history of literature, which, being constructed by micro-essays cutting through past and present, can be practiced in a condition of non-sequential cognitivity.
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