Quando si considera la letteratura di guerra, in Italia come in altri paesi, si pensa immediatamente alla produzione degli scrittori-soldato. In Italia più che altrove, si fa ancora fatica a includere gli scritti di donne sulla prima guerra mondiale nel genere della letteratura di guerra anche per via del fatto che si tende a considerare il fronte di combattimento e il fronte interno come due entità separate. A poco più di cento anni dall’intervento, questo articolo si propone di fornire una mappatura del contributo delle scrittrici italiane alla letteratura sulla Grande Guerra e al dibattito sul conflitto, e di riflettere sulle ragioni per cui gli scritti di donne sulla guerra siano rimasti a lungo ignorati in molti paesi belligeranti e in particolar modo in Italia.
When thinking about war literature, in Italy as well as in other countries, that which comes to mind immediately is trench literature produced by men. In Italy, even more so than elsewhere, studies tend to exclude women’s writings on World War I from war literature. This is in great part due to the fact that Italian literary scholars tend to see the internal front and the battlefront as separate entities. A century after Italy’s entry into World War I, this article aims to chart the contribution of female authors to the discourse on World War I. In addition, it reflects on why women’s writings on the Great War have remained marginalized for numerous decades, in Italy as well as in other belligerent countries.
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