Il saggio propone una lettura di Corno inglese di Eugenio Montale. In particolare si cerca di evidenziare come l’ambiguità sintattica che è alla base del testo sia funzionale a far smarrire al lettore i consueti punti d’appoggio spazio-temporali, così da proiettarlo, momentaneamente, in una dimensione altra. Tale costruzione testuale risente fortemente dell’influenza della musica di Debussy.
This article is a commentary of Montale’s poem Corno inglese. In particular the focus will be to highlight how syntactic ambiguity, which is at the basis of the text, is functional, to the point that the reader loses usual special-temporal categories and he is for a moment thrown into another dimension. This particular textual construction is heavily influenced by Debussy’s music.
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