In questo commento a Sotto la pioggia sono messi in evidenza due punti centrali: l’intricato romance che sottende la poesia e che vi si intravede, e il particolare uso del Tempo. Il saggio tenta di seguire il gioco complesso fra presente e passato, e di evidenziare l’ambiguo nesso ora/allora. Ma segue anche il nesso fra tempo quotidiano e tempo metafisico; e infine quello fra l’istante della rivelazione e l’eternità (modalità baudelairiana) che però coesiste con la presenza della durée (modalità del romanzo modernista). Il testo cela un objet tu, un oggetto taciuto alla Mallarmé, che si rivela attraverso senhals intertestuali e un lessico tecnico musicale che rimanda agli anni della formazione del poeta, gli anni dei suoi studi da cantante: e alla sua emozione di allora.
The essay is a close reading of Sotto la pioggia, which focuses on two main themes: the “romance” that lies behind the poem, and the poem’s peculiar use of Time. The essay examines the complex relationship between present and past,“now” and “then”, between the instant of the revelation and the eternity (a Baudelaire’s mode), the “real” time and metaphysics. All this coexists with the durée (a modernist novel’s mode). The poem hides an objet tu, an unsaid object à la Mallarmé, a girl (his past love) who comes out through intertextual senhals: for instance a musical vocabulary learned by Montale in his first studies as an opera-singer.
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