In questo saggio si ragiona intorno al motivo letterario della lotta di classe, all’interno della produzione letteraria di tre autori (Luigi Davì, Tommaso Di Ciaula, Alberto Prunetti), che possono essere considerati scrittori “interni” alla classe operaia. Pubblicati in periodi storici e politici molto differenti, Gymkhana-Cross (1957), Tuta blu (1978), Amian- to e 108 metri (2012 e 2018), i romanzi offrono punti di vista parecchio distanti sulla lotta di classe: è praticamente assente nelle pagine di Davì; è uno strumento utile ma troppo poco utilizzato nella prosa di Di Ciaula; è un concetto attivo e operante a livello simbolico in Prunetti, ma non trova un’applicazione pratica. Oltre alla rappresentazione del motivo letterario della lotta di classe, il saggio è attento all’uso della lingua e alla costruzione delle situazioni narrative.
In this essay we discuss the literary motif of class struggle, within the literary production of three authors (Luigi Davì, Tommaso Di Ciaula, Alberto Prunetti), who can be considered “internal” writers of the working class. Published in very different historical and political periods, Gymkhana-Cross (1957), Tuta blu (1978), Amianto and 108 metri (2012 and 2018), the novels offer very different points of view on class struggle: it is practically absent in Davì’s pages; it is a useful tool but too little used in Di Ciaula’s prose; it is an active and operative concept on a symbolic level in Prunetti, but it does not find a practical application. Besides the representation of the literary motif of class struggle, the essay is attentive to the use of language and the construction of narrative situations.
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