Nell’opera di Proust Leconte de Lisle è presente dalle pagine di Jean Santeuil sino all’ultimo articolo, quello del 1921 dedicato a Baudelaire; nella Recherche è associato soprattutto al personaggio di Bloch, che lo venera ma fa un uso anche ironico del suo linguaggio arcaicizzante. Nella nuova edizione del Dossier Sainte-Beuve curata da Matthieu Vernet è venuta in luce anche una presenza importante del poeta nella riflessione di Proust sulla letteratura da cui nascerà la Recherche. Con questa presenza è necessario fare i conti per una lettura aggiornata del Contre Sainte-Beuve.
In Proust’s oeuvre Leconte de Lisle is a consistent presence, starting from the pages of Jean Santeuil up to Proust’s last article of 1921 on Baudelaire; in the Recherche, Leconte de Lisle is primarily associated with the character of Bloch, who worships him but also lampoons his archaic language. The new edition of the Dossier Sainte-Beuve edited by Matthieu Vernet shows how important the presence of de Lisle is in Proust’s reflection on the literature which inspired the Recherche. The presence of the poet must be taken into account if we intend to provide an updated interpretation of Contre Sainte-Beuve.
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