allegoriaonline.it

rivista semestrale

anno XXXVI - terza serie

numero 89

gennaio/giugno 2024

Tiziano Toracca – «Noi non facciamo la tua cattiva letteratura»: su Pausa caffè, il libro d’esordio di Giorgio Falco

  • Il saggio si concentra su Pausa caffè (2004), il romanzo d’esordio di Giorgio Falco e una delle opere fondative della letteratura postindustriale, sul presupposto che la sua ricezione abbia finito col condensarne i contenuti e che si tratti perciò di un romanzo molto citato, ma poco letto e studiato. Dopo aver mostrato l’efficacia di alcune formule critiche emerse nel dibattito, il saggio si concentra sulla raffigurazione del carattere totalitario del linguaggio aziendale e sul nesso tra la rappresentazione del lavoro (non necessariamente precario) e lo squallore generalizzato della società italiana, considerandoli due aspetti che ampliano e problematizzano notevolmente l’oggetto di rappresentazione del libro. Il saggio cerca inoltre di mostrare come Pausa caffè, nonostante la sua eccentricità, contenga già inequivocabilmente alcuni elementi tematici destinati a diventare delle costanti nella narrativa dell’autore. In questa prospettiva, il contributo propone ad esempio un confronto tra il più lungo frammento del testo, Transizione, e alcuni capitoli di Ipotesi di una sconfitta (2017) e riflette su una sigla (tmc, cioè “tempo medio di conversazione”) destinata ad assumere un valore epocale in Flashover (2020).
  • The paper focuses on Pausa caffè (2004), the beginning novel of Giorgio Falco and one of the most significant works of the post-industrial literature, on the assumption that its reception has condensed its contents and, therefore, that this novel is very often quoted, but not really read and studied. After showing the usefulness of some critical formulas emerged in the debate, the essay focuses on the representation of the totalitarian character of the business language and on the link between the representation of work (not necessarily precarious) and the spread desolation of Italian society, by considering them two aspects that considerably broaden and problematize the object of representation of the book. The essay also aims for showing how Pausa caffè, despite its eccentricity, already unequivocally contains some thematic elements destined to become constants in the narrative production of the author. In this perspective, the article proposes, for example, a comparison between the longest fragment of the text, Transizione, and some chapters of Ipotesi di una sconfitta (2017), and it reflects on an acronym (tmc, “average conversation time”) which will acquire an epochal value in Flashover (2020).

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