Uno studio dettagliato del principio del montaggio nel romanzo dell’Ottocento rivela come tale artificio agisse in letteratura e nelle arti figurative molto prima che i teorici del cinema si impegnassero a descriverne le dinamiche di funzionamento. Espressione di una concezione del mondo e della realtà, di un sentimento della vita, di una base di cultura organica che sostiene e addensa di significati l’esercizio della scrittura, se in Verga il montaggio si rende funzionale alla polifonia ed alla creazione di una tessitura allegorica, in Maupassant esso è già un modo di esprimersi per analogie e metafore, privo di un rapporto diretto con le cose.
Following a detailed study of montage technique in European novels of the second half of the XIXth century, a period characterised by its absence of conceptualisation, the paper try to investigate the way in which this technique, as developed by theoreticians of cinema, was able to be employed in literature and art to express different perceptions of life and reality (e.g. Verga; Flaubert; Maupassant).
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