In numerose opere creative che hanno raccontato, a caldo, il Movimento del Settantasette – prove diaristiche, romanzi, fumetti – quello della falsificazione e della dissimulazione è un tema ricorrente, sulla scia anche del portato delle teorie neovanguardistiche (paradigmatico appare, in tal senso, il volume Letteratura come menzogna di Giorgio Manganelli, 1967) e avendo come archetipo assoluto la figura di Pinocchio, anch’essa peraltro filtrata attraverso i “padri” della generazione precedente (su tutti, Italo Calvino). Il presente intervento si concentrerà sul romanzo Boccalone di Enrico Palandri (1979), proponendosi di evidenziare il complesso rapporto con il tema della verità/menzogna istituito dalla voce narrante.
In many literary and artistic works spread out during the 1977 Movement in Italy – journals, novels, comics – the theme of falsification and dissimulation is a recurring one, inspired by some archetypical figures (Collodi’s Pinocchio), some modern classic authors (Italo Calvino) and neovanguardistic experimental novels/essays (e.g. Literature as a lie by Giorgio Manganelli, 1967). The essay focuses on Enrico Palandri’s Boccalone (1979), in order to highlight the peculiar nature of the binomial truth/lie in the novel.
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