L’articolo tenta di delineare un’analisi comparata fra Artemisia (1947) di Anna Banti e To the Lighthouse (1927) di Virginia Woolf, con particolare attenzione ai personaggi di Artemisia e Lily Briscoe, entrambe pittrici. Sebbene la scrittrice inglese sia stata più volte evocata dalla critica bantiana, infatti, mai le due autrici sono state oggetto di uno studio comparativo sistematico: approfondire i possibili legami intertestuali fra Artemisia e Al faro, cui spesso vengono preferite altre opere woolfiane come Orlando o A Room of One’s Own, potrebbe pertanto rivelarsi interessante per indagare da un’ulteriore prospettiva la costruzione del primo personaggio di finzione ispirato alla vicenda di Artemisia Gentileschi – a maggior ragione perché nei decenni successivi la pittrice barocca sarà oggetto di un vero e proprio processo di “finzionalizzazione”, fra romanzi, opere teatrali, film, graphic novel, docufiction ecc.
The essay aims to outline a comparative analysis between Anna Banti’s Artemisia (1947) and Virginia Woolf’s To the Lighthouse, with a focus on the characters of Artemisia and Lily Briscoe, both painters. Indeed, even if the English writer was often mentioned by Banti’s critics, the two authors have never been the object of a systematic comparative study. Therefore, the article deepens the potential connections between Artemisia and To the Lighthouse (and not the most quoted Orlando or A Room of One’s Own) in order to investigate from a further point of view the construction of the first fictional character inspired by Artemisia Gentileschi particularly since the baroque painter will be the subject of a massive fictionalising process in the following decades, including novels, plays, films, graphic novels, docufictions etc.
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