Attraverso una lettura incrociata di brani dai Malavoglia e da Mastro-don Gesualdo (oltre che delle novelle Libertà e Lacrymae rerum) il saggio si interroga sulla funzione del dispositivo allegorico nella narrativa verghiana, soffermandosi soprattutto sulle varianti e sul ritorno di alcune immagini e metafore. con quale sguardo l’autore dei Vinti scruta il «diverso»? E in che modo narrando l’altro egli dice altro? Le sue pagine sono ancora capaci di sprigionare un senso ulteriore, verso i terreni della comprensione storica e della rappresentazione “moderna”? Infine, come awiene che la narrazione «veristica» della realtà dia luogo a costruzioni figurali dove la visione slitta continuamente nell’allegoria?
Through a crossed reading of pages from Malavoglia and Mastro-don Gesualdo (as well as from the novellas Libertà and Lacrymae rerum), this essay tries to question the way Verga’s allegorica! narrative works. lt closely analyses the way how some images and metaphors vary and come back over again in verga·s prose asking some centrai questions. In which way does this author look to alterity? And which are the hidden significances of such representation? ls this writer stili capable to inspire us new ways of understanding historical context, and his own “modem” way of writing? Eventually, how is it possible that his truthful and naturalistic way of writing, his “Verismo” could produce figurai constructions where allegory and vision penetrate each other in such an abstract way?
Fai sul pulsante in basso per scaricare l'articolo completo in formato Acrobat PDF.
Se vuoi abbonarti alla rivista o acquistare la versione cartacea fai clic sul pulsante per accedere alla pagina acquisti e abbonamenti.
Lascia un commento