Nel passaggio dal XIX al XX secolo, la fine del simbolismo coincise con un periodo di acuta crisi letteraria, legata alla sensazione che tutto il movimento di evoluzione della letteratura che era seguito al romanticismo avesse toccato l’apice e che la storia della letteratura stessa fosse in qualche modo giunta al proprio termine. La comparsa congiunta di movimenti di retroguardia e di avanguardia rispose esattamente a questa sensazione di fine, nella misura in cui questi due orientamenti avevano in comune il rifiuto del normale corso della storia. Il movimento neoclassico e quello futurista offrono due ottimi esempi di questo nuovo rapporto con il tempo. Sul fronte opposto, i primi passi della Nouvelle Revue Française mostrano che un altro tipo di letteratura era possibile, respingendo tanto la posizione delle retroguardie quanto quella delle avanguardie per tracciare ciò che si potrebbe chiamare una via di mezzo nell’intrinseca complessità del modernismo.
During the transition from the XIX century to the XX century, the ending of Symbolism gave place to an acute literary crisis tied to a general feeling that the whole evolutionary path subsequent to the Romantic period had reached the acme and that the history of literature had, therefore, come to its end as well. The contemporary appearance of both retrogard and avantgard movements tried to cope with this very sense of ending, in so far as they shared a denial of the normal flow of history. The Neoclassic movement and the Futurist one constitute great examples of this new relationship with time. On the contrary, the first issues of Nouvelle Revue Française show that a different literary approach was possible and that both the retrogard and the avantgard stances could be rejected in favour of a middle way across the inherent complexity of modernism.
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