Cosa accade quando ci troviamo davanti a ritratti distorti di personaggi letterari? È possibile rileggere alcune pagine canoniche della narrativa italiana attraverso il concetto di caricatura? Partendo dagli studi di Debenedetti sull’invasione dei brutti nel Romanzo del Novecento, questo saggio si propone di isolare una serie di costanti formali relative alla rappresentazione della realtà fra Ottocento e Novecento. Attraverso una riconsiderazione delle teorie di Kris e Gombrich sulla caricatura nelle arti visuali, le pagine di Debenedetti verranno smontate, attualizzate e ricomposte: i brutti diventeranno così un sintomo della mutazione che ha inaugurato l’estetica novecentesca. Novelle e romanzi di Tozzi, Pirandello, Svevo e Gadda costituiranno i campioni privilegiati per riflettere sulla caricatura e sul concetto di crisi della rappresentazione.
What happens when we are confronted with distorted portraits of literary characters? Is it possible to re-read some canonical pages of Italian narrative through the concept of caricature? Taking into account Debenedetti’s studies on the invasion of the ugly ones in his Romanzo del Novecento, this essay will try to isolate a series of formal constants related to the literary representation of reality between Nineteenth and Twentieth Century. Thanks to a reconsideration of Kris’ and Gombrich’s theories on the caricature in the visual arts, Debenedetti’s pages will be disassembled, actualized and recomposed: the ugly ones will become a symptom of the mutation that inaugurated the aesthetics of the last century. Short stories and novels by Tozzi, Pirandello, Svevo and Gadda will constitute the main samples in order to reflect on caricature and on the concept of the crisis of representation.
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