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rivista semestrale

anno XXXVI - terza serie

numero 89

gennaio/giugno 2024

Andrea Conti – Anna Boschetti, Teoria dei campi, Transnational turn e storia letteraria

[ Quodlibet, Macerata 2023 ]

In Teoria dei campi, Transnational turn e storia letteraria, Anna Boschetti offre una sistemazione critica del vasto bacino di studi ispirati alla teoria dei campi di Pierre Bourdieu e una loro applicazione ad alcuni aspetti della storia letteraria del secondo Novecento italiano.

Il volume raccoglie materiali già apparsi altrove e opportunamente rimaneggiati. Vi troviamo, per esempio, una versione aggiornata della fondamentale introduzione alle Regole dell’arte di Bourdieu (2005), accanto a saggi e articoli usciti tra il 2007 e il 2021. L’obiettivo è raccontare la genesi delle due «conquiste teoriche che […] hanno cambiato e stanno cambiando la storia della cultura e dei saperi» (p. 9): non solo la teoria bourdieusiana, che anche grazie alla ventennale opera di divulgazione e traduzione di Boschetti sta trovando in Italia una fortuna sempre maggiore, ma soprattutto quel Transnational turn che promette di rimettere in moto alcuni aspetti chiave del pensiero di Bourdieu, proiettandoli in una dimensione inedita.

Concepita già nell’ambito dei Cultural studies degli anni Settanta, la prospettiva «transnazionale» si propone di mettere in evidenza «le trasformazioni che la circolazione delle persone, delle idee e dei libri produce nella letteratura e nella società» (p. 63). A partire da qui, Boschetti effettua una panoramica dei maggiori apporti teorici allo studio delle «connessioni tra i vari sistemi culturali» (p. 65), dalla Polysystem Theory di Itamar Even-Zohar, alla World Literature di Franco Moretti, fino al concetto di République mondiale des lettres messo a punto da Pascale Casanova. Di queste ricerche, Boschetti rileva sia i meriti che i punti critici. Se di Moretti è contestato lo «sconcertante eclettismo» (p. 68), all’originale studio di Casanova, recentemente tradotto in italiano (La repubblica mondiale delle lettere, Nottetempo 2023), è dedicato un approfondimento che ne mette in luce la novità teorica, data soprattutto dal «tentativo di ripensare la nozione di campo in una prospettiva transnazionale» (p. 71). Non senza semplificazioni rispetto al modello di Bourdieu, Casanova è infatti la prima a leggere i contatti tra le diverse letterature nazionali alla stregua di rapporti tra dominanti e dominati.

Nella seconda metà del volume, questo bagaglio teorico è messo al servizio della ricostruzione del campo letterario italiano degli anni 1945-70. Gli autori avvicinati da Boschetti sono tutto sommato canonici (Pasolini, Calvino, Vittorini), e forse questaricostruzione avrebbe giovato di un maggiore approfondimento delle esperienze più “eccentriche” (come la Neoavanguardia, la cui incidenza sul campo letterario è ridotta, a nostro avviso ingiustamente, a una «resistibile sfida», p. 148). Tuttavia, le analisi di Boschetti sono convincenti, specialmente quando accostano la situazione letteraria italiana a quella internazionale. Il contributo più originale è senz’altro il lungo confronto tra le riviste «Il Politecnico» e «Les Temps Modernes», condotto sulla scorta di attenti rilievi circa le traiettorie personali dei due rispettivi fondatori (Vittorini e Sartre) e lo stato dei due campi letterari in cui si trovarono ad agire. In quest’ottica, la posizione da outsider di Vittorini, in aggiunta allo scarso «potere di consacrare» (p. 116) del campo letterario italiano (che a quest’altezza è ancora in una posizione dominata rispetto al campo francese) hanno contribuito alla clamorosa chiusura del «Politecnico» ancora più che i difficili rapporti con il PCI. In un momento storico favorevole ad accogliere e ridiscutere le teorie di Bourdieu, Anna Boschetti dimostra, con grande efficacia, in che modo l’applicazione della teoria dei campi alla storia letteraria possa aiutarci a ricollocare autori e autrici nel tempo in cui si trovarono a operare, anche e soprattutto nel tentativo di abbattere anguste barriere nazionali e ripensare certi equilibri interni cristallizzati dal canone. Un work in progress di cui questo libro è una tappa importante e di notevole impegno critico.

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