allegoriaonline.it

rivista semestrale

anno XXXVI - terza serie

numero 89

gennaio/giugno 2024

Andrea Gialloreto – Di formaggi e fantasmi. Michele Mari e la narrazione breve

  • L’articolo propone una disamina delle ultime raccolte di racconti di Michele Mari, Fantasmagonia e Le maestose rovine di Sferopoli, a partire da una riflessione sulla predominanza delle forme brevi, declinate secondo un’ampia gamma di soluzioni espressive e di registri stilistici. La varietà tipologica della raccolta – che contempla lo scambio epistolare, la parodia della guida di viaggio, la prosa memoriale, la ghost story, il diario onirico, la serie di variazioni, lo zibaldone di citazioni – risponde al carattere enciclopedico e all’estetica del frammento che alimentano l’autobiografismo trasfigurato dello scrittore milanese. In linea con alcuni tratti della poetica del postmodernismo (esperita nella chiave ironico-tragica della nostalgia per le esperienze capitali della modernità: da Kafka a Céline), la scrittura citazionista di Mari plasma racconti “paralleli” che, attraverso il richiamo a celebri scrittori e artisti, indagano il rapporto insieme conflittuale e simbiotico tra la maniera e la tradizione da un lato e il segno, spesso traumatico, dell’ossessione personale e privata dall’altro.
  • The paper provides an analysis of Michele Mari’s latest collections of short tales, Fantasmagonia and Le maestose rovine di Sferopoli, starting with a reflection on the predominance of short forms, declined according to a wide range of expressive solutions and stylistic registers. The typological variety of the collection – which contemplates the epistolary exchange, the parody of the travel guide, the memorial prose, the ghost story, the onirical diary, the series of variations, the zibaldone of citations – responds to the encyclopedic character and the aesthetics of the fragment that nourish the transfigured autobiographism of the writer. In line with certain traits of the poetics of postmodernism (experienced in the ironic-tragic key of nostalgia for the capital experiences of modernity: from Kafka to Céline), Mari’s citationist writing shapes “parallel” tales that, through references to famous writers and artists, investigate the relationship, at once conflicting and symbiotic, between maniera and tradition on the one hand and the often traumatic mark of personal and private obsession on the other.

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